Nacque agli inizi degli anni trenta, in scia anche alla sempre più crescente voglia di noi italiani di copiare le nuove tendenze oltre oceano. Di americano non ha nulla, ma sicuramente curiosa è la sua storia. Si narra infatti che all’inizio il drink veniva chiamato con il nome “Milano-Torino” . Esso semplicemente poiché i due ingredienti principali sono prodotti dalle due città Italiane (Bitter Campari a Milano e Vermouth Rosso a Torino).
Bitter Campari, Vermouth rosso, soda
Questo drink fu creato da Harry McElhone per Erskine Gwynne nel New York Bar di Harry a Parigi e la ricetta apparse nel 1927 nel suo libro Barflies and Cocktails.
Erskine fu un americano espatriato proprio come Harry ed era l’autore della rivista Boulevardier, chiamata così in onore del drink.
Bourbon, Bitter Campari, Vermouth rosso
Nasce nel 1919 al bar Casoni di Firenze creato dal conte Camillo Negroni, bevitore incallito, il conte, forte bevitore, non gradisse l’acqua di soda aggiunta per diluire l’Americano, il drink maggiormente gettonato all’epoca. Suggerì quindi al barman Scarselli di aggiungere anche del gin, il distillato inglese che Camillo conosceva bene, dato i suoi frequenti spostamenti nella capitale d’oltremanica.
Gin, Bitter, Vermouth rosso
Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2
usati come conservanti, possiamo trovarli in: conserve di prodotti ittici, in cibi sott’aceto, sott’olio e in salamoia, nelle marmellate, nell’aceto, nei funghi secchi e nelle bibite analcoliche e succhi di frutta
Arachidi e derivati
snack confezionati, creme e condimenti in cui vi sia anche in piccole dosi
Crostacei e derivati
sia quelli marini che d’acqua dolce: gamberi, scampi, aragoste, granchi, paguri e simili
Frutta a guscio e derivati
tutti i prodotti che includono: mandorle, nocciole, noci comuni, noci di acagiù, noci pecan e del Brasile e Queensland, pistacchi
Glutine
cereali, grano, segale, orzo, avena, farro, kamut, inclusi ibridati e derivati
Latte e derivati
yogurt, biscotti e torte, gelato e creme varie. Ogni prodotto in cui viene usato il latte
Lupino e derivati
presente ormai in molti cibi vegan, sotto forma di arrosti, salamini, farine e similari che hanno come base questo legume, ricco di proteine
Molluschi e derivati
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canestrello, cannolicchio, capasanta, cuore, dattero di mare, fasolaro, garagolo, lumachino, cozza, murice, ostrica, patella, tartufo di mare, tellina e vongola etc |
Pesce e derivati
inclusi i derivati, cioè tutti quei prodotti alimentari che si compongono di pesce, anche se in piccole percentuali
Sedano e derivati
presente in pezzi ma pure all’interno di preparati per zuppe, salse e concentrati vegetali
Semi di sesamo e derivati
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oltre ai semi interi usati per il pane, possiamo trovare tracce in alcuni tipi di farine |
Senape e derivati
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si può trovare nelle salse e nei condimenti, specie nella mostarda |
Soia e derivati
latte, tofu, spaghetti, etc.
Uova e derivati
tutti i prodotti composti con uova, anche in parte minima. Tra le più comuni: maionese, frittata, emulsionanti, pasta all’uovo, biscotti e torte anche salate, gelati e creme, etc.